Cosa sono esattamente?
Si tratta di un protocollo che serve a favorire l’inserimento dei bambini adottati all’interno della scuola, indipendentemente da genere e grado.
Premettiamo che i bambini adottati che entrano in famiglia hanno un età scolare. L’età media dei bambini è infatti 6-10 anni (soprattutto provenienti dall’adozione internazionale), e le linee guida hanno in larga parte applicazione alla scuola elementare.
Bisogna innanzitutto capire che tutti i bambini adottati hanno sperimentato sulla propria pelle l’abbandono/l’allontanamento dai genitori biologici e, talvolta, anche dai fratelli. Hanno vissuto in prima persona la solitudine, maltrattamenti fisici o/o psicologici oppure hanno vissuto per un lungo periodo in istituti oppure in famiglie affidatarie. Può anche accadere che abbiano vissuto l’esperienza negativa di un’adozione non riuscita (fallimento adottivo).
Molto spesso i genitori adottivi hanno pochissime informazioni sia sanitarie sia relative al loro vissuto. I dossier medici sono carenti o insufficienti ed alcune situazioni potrebbero presentarsi ed accertarsi solo dopo l’arrivo in Italia del bambino. I bambini che giungono dall’estero, attraverso l’adozione internazionale, oltre a tutto già indicato, devono affrontare ulteriori cambiamenti legati alla sfera linguistica, climatica, culturale etc.
Si tratta di cambiamenti che i bambini non hanno chiesto.
Sono stati altri a decidere per loro.
Le principali aree critiche che si evidenziano in un numero significativo dei bambini adottati sono le seguenti. Si ricorda però, che non sono sempre presenti né, tanto meno, lo sono in egual misura in tutti i soggetti:
- Difficoltà di apprendimento: DSA o altro
- Difficoltà emotive
- Difficoltà o ritardi legati al livello di scolarizzazione nei paesi di origine
- Bambini con bisogni speciali (special needs) ovvero fratrie numerose – bambini dai 7 anni in poi – bambini con significative problematiche di salute o disabilità – bambini reduci da esperienze particolarmente difficili e/o traumatiche
- Età presunta
- Preadolescenza ed adolescenza
- Apprendimento dell’Italiano come nuova lingua madre
- Identità etnica
- L’iscrizione a scuola è consentita in qualsiasi momento dell’anno, anche dopo la chiusura delle procedure online, presentando la domanda di iscrizione direttamente alla scuola prescelta.
Vi è la possibilità, in casi particolari (ad es. carente scolarizzazione pregressa, lingua d’origine molto diversa dall’italiano) di inserire il minore in una classe inferiore di un anno a quella corrispondente all’età anagrafica.
Le linee guida recitano inoltre: “I bambini e i ragazzi arrivati per adozione internazionale, qualsiasi sia la loro età, hanno bisogno di essere accolti nel nuovo sistema scolastico con modalità rispondenti alle loro specifiche e personali esigenze legate alla comprensione del nuovo contesto familiare che si va formando e alla conoscenza dell’ambiente sociale che li sta accogliendo. Anche al fine di facilitare e supportare la costruzione dei legami affettivi con le nuove figure genitoriali, sarà possibile, in casi particolari attentamente valutati, procrastinare l’inizio del percorso scolastico di alcuni mesi”.
Un accorgimento particolare DEVE essere fatto per i bambini che provengono dall’adozione nazionale, per evitare il reale rischio di tracciabilità e preservare la privacy (finché la procedura di adozione non viene completata, il minore mantiene il cognome del genitore biologico). Anche in questo caso l’iscrizione viene effettuata dalla famiglia affidataria recandosi direttamente presso l’ufficio scolastico. Il nome dei minori verrà trascritto nei registri di classe direttamente con il cognome della famiglia adottante, facendo attenzione che non compaia il cognome di origine in alcun contesto.