Una giovane donna racconta la ricerca delle proprie origini biologiche e, contemporaneamente, l’esperienza della propria maternità adottiva, nel segno della necessaria e sofferta rielaborazione del proprio vissuto e dell’accoglienza prima ricevuta e poi ridonata.
«Chiunque voglia intraprendere il percorso dell’adozione, o magari lo sta già vivendo, od opera in questo campo, dovrebbe leggere il libro di Giusi Musumeci, ma non solo loro, perché questa storia non è per addetti ai lavori.
Il libro racconta con straordinaria limpidezza quello che un figlio vive, racconta il desiderio, il timore e il rischio di chi impara a essere genitore. Ma non solo questo. In un momento come quello che viviamo, dove da ogni parte ci viene detto che non c’è futuro e che dobbiamo controllare ogni cosa per stare al sicuro, qui incontriamo una storia particolare, vissuta con un altro respiro, dove il tempo è amico, dove l’errore non è condanna e fallimento, dove l’attesa non è spreco o noia e il lieto fine è un nuovo inizio, proprio come nelle favole più vere.
Attraversano tutto il libro la consapevolezza e la gratitudine per quanto sta accadendo, perché questa è soprattutto la storia dell’incontro con Gesù che si fa compagno nella vita».